Negli ultimi tempi sentiamo spesso parlare di “influencer” e dell’importanza del “networking“, ma c’è uno strumento per misurare la risonanza delle informazioni che condividiamo online e per valutare, nell’ottica di strategie di online marketing, quali possano essere le persone da scegliere più autorevoli nel settore di riferimento? Uno dei problemi delle recenti campagne di digital pr è che è davvero difficile valutare l’influenza di qualcuno online. Fortunatamente ci vengono in soccorso alcuni nuovi strumenti.
Seppure l’analisi specifica sia imprescindibile, infatti, nello stillare una lista di influencer veri esperti con un numero basso di fan potrebbero essere scartati in favore di persone che se ne intendono meno nel settore di riferimento, ma hanno molta popolarità sui social network, c’è uno strumento che può venirci in aiuto: Klout.
Si tratta di un servizio di social “scoring” che analizza gli account social ed offre delle statistiche. La principale analisi è a proposito dell’influenza degli utenti e l’output di questa analisi è un punteggio (da 0 a 100) detto Klout score ottenuto dal grado di interazione nei profili utente di siti popolari di social networking. Per ottenere questo punteggio Klout valuta non solo l’ampiezza dell’audience su Facebook, Linkedin, Twitter etc, ma anche il tipo di contenuto postato e la reazione del pubblico.
Non è un sistema semplice quanto altri già noti come PeerIndex, Kred, TweetLevel, ma coinvolgendo nell’algoritmo centinaia di metriche diverse (retweet, condivisioni, mi piace…) offre un risultato complesso e non aggirabile da chi vorrebbe far crescere il proprio score forzatamente (comprando fan o amici su Facebook ad esempio).
Chiunque abbia un Klout Score al di sopra dei 60 punti deve aver costruito nel tempo e con impegno la propria reputazione nella nicchia a cui si rivolge (che sia il settore del fashion, quello del beauty o tech ad esempio).
Klout assegnando un punteggio a ognuno cerca di rendere più semplice il calcolo del ROI del tempo e lo sforzo speso online dal singolo individuo, ma soprattutto fornisce uno strumento importante alle aziende che utilizzano la voce di ambassador per amplificare un messaggio di business.
Nello scegliere i tuoi influencer puoi affidarti a Klout o decidere di controllare, tra una lista di persone che hai selezionato, quali potrebbero fare davvero al caso tuo e che hanno le 5 caratteristiche di un influencer
1. Profili Aggiornati
Ti fideresti di qualcuno che ti ha dato un biglietto da visita con un numero di telefono non esistente o di un suo ruolo in una vecchia azienda? No. Lo stesso vale per i profili online: se non sono aggiornati o, peggio, sono trascurati non ti trovi di sicuro di fronte a un influencer della rete. Valorizzare i propri titoli, saper essere lo storyteller del proprio percorso accademico e di carriera, riuscire a enfatizzare alcune esperienze, anche negative, sono qualità necessarie a chi deve saper conquistare una platea.
2. Contenuti Reperibili Online – Content Strategy
C’è la crisi della carta stampata, abbiamo capito. Non si può dire lo stesso dell’industria editoriale online o del blogging privato. Se non riesci a trovare notizie e contenuti online di qualcuno che si professa come esperto di un tale settore poniti delle domande. Per chi vuole farsi conoscere online è fondamentale avere un blog o pubblicare dei video su un canale Youtube o magari partecipare a dei dibattiti come commentatore.
3. Generosità
Un vero influencer non è un’isola, ma è al centro di un network di influencer che segue e con cui interagisce. È generoso, condivide ed enfatizza la qualità dei contenuti creati dagli altri. Utilizza le principali piattaforme social senza remore: Google+, spesso snobbato da chi non lavora nel mondo del marketing, è fonte di grande soddisfazione per chi vuole crearsi le sue cerchie.
4. Disponibilità
Una cosa che ho imparato in California è che l’attenzione che prestiamo agli altri ripaga alla lunga. Cinque minuti del proprio tempo passati ad ascoltare l’idea di qualcun altro possono tramutarsi in una occasione di business o semplicemente in un accrescimento personale o professionale. Non è retorica, è la verità. Le persone che offrono la propria conoscenza agli altri, senza per questo essere sfruttate, ma sapendo quando ritrarsi, coltivano terreni fertili. Un vero influencer sa essere disponibile.
5. Condivisione
Non fidatevi di chi si tiene tutto in privato. Non a caso il leader di mercato delle auto elettriche, Tesla, ha appena condiviso con il mondo i suoi brevetti. Al contrario di ciò che avveniva nella comunicazione di massa nel senso old-style del termine, ora con i social network il messaggio viaggia in due direzioni. Parte da un mittente, arriva al destinatario e il più delle volte ritorna al mittente accresciuto di significato. Un vero influencer sa cosa e come condividere le sue idee per ottenere delle osservazioni ancora più interessanti.
Una volta scelti gli influencer potrai scegliere se remunerarli per le loro consulenze da esterni o affidarti ai Klout Perks. I perks sono una ricompensa esclusiva che le persone guadagnano grazie alla loro influenza. Ogni giorno, gli influencer ricevono prodotti, sconti, accessi VIP che sono disponibili esclusivamente per gli utenti del social network Klout. Non avrai molta possibilità di controllo degli algoritmi alla base dei punteggi di Klout e quindi non potrai scegliere direttamente le persone a cui andranno i vantaggi che intendi offrire, ma se sceglierai di inserire i K.Perks nella tua campagna di marketing sarai sicuramente un pioniere in Italia!
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