Chi organizza eventi può essere incredibilmente stressato per svariati motivi, tutti riconducibili alla necessità di occuparsi di più cose contemporaneamente e, soprattutto, alla consapevolezza che, per quanto ogni minimo dettaglio sia stato curato, c’è sempre la possibilità che qualcosa sfugga al nostro controllo.
A confermare il forte livello di stress a cui sono sottoposti gli organizzatori di eventi è anche un’indagine condotta da CareerCast, il famoso sito di ricerca lavoro americano, che colloca l’organizzatore di eventi all’ottavo posto nella classifica delle 10 professioni più stressanti.
Se si considera poi che nella classifica lo precedono il vigile del fuoco, l’agente di polizia e il soldato, in pratica tutte professioni per le quali si rischia la vita, il dato sembra veramente preoccupante.
Ma qual è il motivo per il quale organizzare eventi è così stressante? Com’è possibile che chi organizza eventi subisca la stessa pressione di un poliziotto che è costretto ad affrontare malviventi e criminali di ogni specie?
Abbiamo provato a rispondere a questi interrogativi individuando 5 cause principali.
1.La trattativa.
Nella pianificazione di un evento, nel giro di pochi giorni si stabilisce il “Cosa”, il “Dove” e il “Quando”; il “Come” può richiedere giorni e giorni di trattativa infinita scandita a suon di mail e telefonate. Una trentina di mail per approvare il menù, una decina per la forma e colore delle sedie, una quindicina per la personalizzazione della struttura che ospita l’evento e così via…Nel frattempo le liste degli invitati e dei relatori, nominate come “definitive”, ma tutt’altro che tali perché continuamente modificate e rinumerate, vanno e vengono come come palline del ping pong.
2. Le attrezzature.
Le attrezzature improvvisamente si rompono, così, senza nessun preavviso né avvisaglia: il microfono controllato 5 minuti prima e perfettamente funzionante si spegne quando magari è il turno dell’ospite d’onore. Non c’è prudenza o controllo che tenga: succede. Bisogna prenderne atto e trovare una soluzione: riparazione-sostituzione-panico-fuga.
3.Le catastrofi naturali.
Il cattivo più temuto da chi organizza eventi è il tempo.
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Pioggia, vento, neve possono seriamente compromettere la riuscita di un evento ritardando o ostacolando l’arrivo dei partecipanti. Purtroppo tutte le previsioni meteo sono realmente attendibili non prima di 3 giorni dall’evento che in genere viene programmato molto prima. Più l’evento si avvicina, più l’organizzatore di eventi diventa tutt’uno con stazioni metereologiche, amuleti e scongiuri.
4.Le persone.
Tutti quelli che svolgono un lavoro a contatto con le persone, e chi organizza eventi è tra questi, avranno imparato che ogni individuo è un universo a parte, fatto di umori, stati d’animo, ossessioni, preoccupazioni e ore di psicoanalisi. I più bravi sanno muoversi come equilibristi tra le altrui suscettibilità, ma a volte l’incidente diplomatico sfugge al controllo e , se il microcosmo è quello del cliente, da bravo equilibrista quale è, l’organizzatore degli eventi rischia di ritrovarsi gambe all’aria.
5.L’ultimo minuto
Se c’è un minuto in cui tutto quello che è stato pianificato per mesi può cambiare, è l’ultimo.
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Cambiano le presentazioni, cambia il personale di riferimento, cambia il numero dei partecipanti.
E voi? Quali sono le cose vi stressano di più?