L’etimologia della parola è ancora poco chiara: alcuni ritengono che Gaget, Gauthier & Cie, la società che realizzò materialmente la Statua della Libertà, ne fece una versione più piccola che chiamò Gaget; altri invece propendono per una derivazione francese della parola da gagèe (piccolo accessorio) o dal verbo engager che significa impegnare o imbarcare; infine il termine potrebbe derivare dallo scozzese gadge che è uno strumento di misurazione navale.
A prescindere dall’etimologia, per gadget si intende un oggetto di poco valore che viene personalizzato con il brand dell’azienda che lo distribuisce per farsi pubblicità. Un gadget in genere è simpatico, colorato, insolito, curioso, deve attirare l’attenzione e fare in modo che le persone premano per averlo e siano contente di mostrarlo accrescendo così involontariamente la visibilità del brand. Molti eventi si concludono con la rituale distribuzione di gadget e ciò ha alimentato la nascita di una vera e propria industria in grado di brandizzare qualsiasi cosa.
Lo special gift è un gadget che appartiene ad una fascia di prezzo più alta e che è riservato ad un pubblico selezionato. Il kit congressuale invece contiene tutto quanto è necessario a coloro che partecipano ad un congresso: borsa, penna, block notes, penna usb, ecc…ecc…
Un gadget che fa puntualmente capolino nel periodo natalizio è l’agenda, oggetto sicuramente utile che accompagna chi lo riceve per un anno ricordandogli ogni giorno gli impegni intrapresi e il brand di chi gliene ha fatto dono.
A noi di Metooo la parola gadget fa venire in mente un personaggio della nostra infanzia “animata”, il mitico ispettore che aveva un gadget per ogni occasione e che riusciva a cavarsi sempre da guai di cui spesso era l’unico responsabile grazie all’utilizzo di questi stravaganti oggetti tecnologici.
Allora…Op Op gadget!