Blogger e marketing 3.0? Ne parliamo con Arianna Cavazza, Digital Pr Manager e Blogger

Ho conosciuto Arianna a Milano, mentre lavoravo per una multinazionale, lei era la manager di riferimento per alcuni progetti di digital pr e social media marketing e, a distanza di anni, siamo rimaste in contatto e ci sentiamo spesso non solo per raccontarci l’andamento delle nostre vite, ma anche per parlare di lavoro.

Chiunque la incontri resterà colpito dalla sua competenza e serietà. Arianna è anche una blogger di punta nel settore food con il suo seguitissimo The Royal Taster, quindi è stata la prima persona che mi è venuta in mente quando ho pensato di rivolgere a un professionista del settore 5 domande sul rapporto tra blogger e marketing 3.0.

1. Dopo un’iniziale diffidenza, le aziende ora si affidano sempre più all’intervento di blogger, molte volte senza fare la giusta selezione. Quali sono le metriche da farsi comunicare o su cui indagare per poter capire se una partnership con un blogger può essere di effettivo beneficio?
Prima di indagare sulle metriche quantitative di un blogger (come il numero di visite mensili del blog) è importante che l’azienda o la sua agenzia ne raccolga gli elementi evidenti e studi quelli qualitativi. Alcuni dati sono infatti pubblici (come il numero di follower su Twitter e Instagram o i fan su Facebook), altri possono essere calcolati (un esempio: l’engagement, ovvero la capacità di coinvolgere e attivare i propri follower), ma le caratteristiche che ritengo più importanti sono la qualità dei contenuti, la loro originalità e la vicinanza col brand o col prodotto. Coinvolgere le persone più adatte e credibili è uno dei primi passi fondamentali in una strategia di Digital PR. Nel caso in cui si vogliano proporre collaborazioni con un certo grado di complessità, e che magari prevedano un compenso, si procederà a valutare i dati quantitativi del blog chiedendo i relativi analytics, ma non deve essere il punto di partenza

2. Ci sono settori in cui l’intervento dei blogger è più pertinente rispetto ad altri?
Sicuramente ci sono dei settori molto “ricchi” di blogger, come il fashion, il food, il tech e il travel, giusto per citarne alcuni: si tratta di temi che danno la possibilità di esprimere la propria passione e la propria personalità, due caratteristiche fondamentali per aprire e gestire un blog. Certo, occorre poi distinguere tra “pertinenza” e “competenza”: l’improvvisazione è uno dei mali del mondo blogger.

3. Alcuni blogger hanno ormai un vero e proprio “cachet” che cresce col passare del tempo. Come ti poni rispetto a questo?
Sarò sincera: credo che investire – perché è di questo che stiamo parlando – su alcuni di questi blogger possa essere un’ottima scelta strategica, e serva per assicurare qualità e risultati. Spesso le aziende hanno il timore di questi “cachet”: da una parte credo non comprendano il valore di queste attività e dall’altra sono disorientati dalle molte proposte di collaborazione che ricevono dai blogger stessi – o sedicenti tali che, in alcuni casi, risultano aggressivi.
Anche in questo caso, meglio non improvvisarsi e lasciarsi guidare da degli esperti con un’analisi preliminare molto approfondita e trasparente che permetterà di evidenziare opportunità e rischi della collaborazione.
Mi permetto un appunto importante: senza una buona idea di fondo non c’è progetto o blogger famoso che tenga. Meglio studiare la creatività prima di procedere subito con i contatti.

4. Che social media utilizzi per pubblicizzare gli eventi o per far confluire tutti i materiali legati a un evento in un solo posto?
Mentre Twitter e Instagram sono essenziali per raccontare l’evento in modo “live” altri si prestano maggiormente ex post. Due esempi: Facebook (per la pubblicazione delle fotografie scattate durante l’occasione) e Storify (per raccogliere sia gli interventi social dei partecipanti sia quelli del brand).
Se parliamo di eventi pubblici Facebook rimane un ottimo strumento che, però, conta ancora troppo sul passaparola; EventBrite, una blog release, una press release e, giustamente, il sopracitato passaparola aiuteranno a far girare la voce.

5. Hai mai provato servizi che permettono di gestire la promozione dell’evento come Metooo? Che ne pensi?
Per eventi su iscrizione mi affido a EventBrite, che è una vera sicurezza. Non conosco Metooo, ma rimedierò alla lacuna.
In generale per un evento riservato ai blogger il miglior invito è un’email creata su misura per ognuno: è sicuramente un processo time-spending, ma ne vale la pena.

Per avere qualche notizia in più su come organizzare un evento per blogger potete consultare l’articolo che abbiamo dedicato alla questione qualche settimana fa, voi che ne pensate di questa frontiera del marketing 3.0?

*la foto di Arianna è stata scattata da Luca Sartoni che ringraziamo.