Per rendere più invitante la pagina web dell’evento che hai appena creato con Metooo, puoi utilizzare numerosi elementi grafici che ti consentono di personalizzarla caricando contenuti.
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Dove si comincia e cosa c’è da sapere per organizzare un evento? Se c’è una cosa che proprio ci piace sono le liste e gli eventi. Andarci e organizzarli.
Ma da dove si parte per organizzare e gestire al meglio un evento, senza dimenticare tutti i fattori e non andare fuori di testa?
Qui vi diamo un po’ di concetti e le nostre amate liste!
Organizzare eventi non è mai una passeggiata. Soprattutto se se ne ignorano i mille aspetti a cui invece si dovrebbe dedicare molta attenzione. Libri che parlano di eventi in giro ce ne sono a bizzeffe! Ma come si organizza un evento? Quali sono le materie che dovete assolutamente conoscere per organizzare un super evento ed evitare il tristissimo “flop”? In questo articolo ve ne suggeriamo ben 10. Ognuno di questi libri fa parte di una categoria diversa ma che confluisce comunque nel settore dell’event planning.
Nel mondo degli eventi, l’Art Director è responsabile dell’immagine formale e stilistica di un evento. Spetta a lui la scelta dei costumi, degli allestimenti, delle grafiche, dei contenuti video, di tutto ciò che è visuale. Il suo ruolo spesso coincide con quello del Direttore creativo che ha il compito di redigere il progetto dell’evento partendo dalla valutazione di parametri economici e tecnici, con una vera e propria analisi di fattibilità, fino alla definizione del target e degli obiettivi.
Gli eventi non sono più solo il tempo della “festa” straordinaria e dell’interruzione dalla routine, ma sono ormai parte della vita quotidiana.
Siamo in piena economia dell’entertainment: gli eventi sono diventati strumenti molto potenti, che hanno cambiato il modo di fare business, capaci di creare conversazione e promozione intorno a brand e prodotti e nel tempo si sono adattati alle nuove tecnologie legate all’universo del web.
Gli eventi sono strumenti sociali per loro natura, ma possono essere resi ancora più social.
L’Ambient Marketing è una forma di marketing non convenzionale che sfrutta i luoghi del vivere quotidiano trasformandoli in spazi pubblicitari. Il messaggio pubblicitario viene veicolato in tempi e luoghi non suoi ottenendo grande … Leggi tutto
Comunicare face to face sembra oggi come oggi sempre più un’opzione dispersa tra altri milioni di possibili modi di comunicare. Telefonate, social network, app sul cellulare, videochat: le alternative si sprecano, la comodità spesso ha la meglio e la chiacchiera live passa in un attimo in secondo piano. Questa attività old fashion a mio parere non andrebbe abbandonata con tutti i pro e i contro del caso. Nel frattempo, però, c’è chi sta lavorando affinché anche una comunicazione mediata da un sistema di messaggistica possa avvicinarsi il più possibile all’immediatezza di una comunicazione di persona. Stiamo parlando di Beam Messenger ideato da un gruppo di sviluppatori di Toronto e da poco rilasciato nella sua versione beta. Sistemi di messaggistica prolificano sempre di più di questi tempi partendo da Whatssapp passando per Facebook fino ad arrivare a Snapchat. Qual è dunque la particolarità di Beam Messenger?
Ma che significa che fai la fashion blogger? È un lavoro? Ti pagano? Queste ed altre domande per chi conosce bene il fenomeno generano subito una risata perplessa. Il fashion blogging (questo sconosciuto) viene avvicinato come una specie di ET nascosto sotto la coperta, con curiosità, diffidenza ed un certo scetticismo. Proviamo a procedere per gradi e tentiamo di chiarire qualche dubbio. Cosa fa un fashion blogger?
Avete presente il fascino di mezzi di trasporto come il treno o l’aereo? Quel modo di viaggiare che ti mette in contatto con l’imprevedibilità dell’incontro con degli sconosciuti. In quanti film i protagonisti s’innamorano della ragazza silenziosa in metropolitana o inseguono l’amata che ha appena preso un autobus? Questo succede perché se avrete l’ardire di abbandonare la solitudine della vostra auto in nome di una scelta socialmente responsabile, ambientalista e più aperta avrete forse qualcosa in più da raccontare. Se doveste sentirvi pronti ad una simile svolta scoprirete che sempre in più città italiane c’è la possibilità di spostarsi senza dover possedere un’auto propria. Partiamo con ordine, quali sono le opzioni possibili? Il car sharing ed il car pooling.
Tra i gruppi italiani (e non solo) i Subsonica sono sempre stati tra i più innovativi: pionieri del web 2.0, il gruppo di Torino ha da sempre un occhio molto attento alle nuove tecnologie e all’evoluzione di internet.