Come le università promuovono gli eventi

Le istituzioni italiane si sono da poco adeguate alla prima rivoluzione industriale, immaginare una trasformazione digitale potrebbe sembrare fantascienza, eppure alcune di queste, le università ad esempio, dovrebbero essere pioniere del cambiamento. Abbattere il digital divide a suon di innovazioni, piuttosto che stazionare in un tipo di web che, più che 1.0, è proprio anni ’90.

In particolare, avete mai fatto caso a come le università promuovono gli eventi? Seminari, conferenze o workshop appaiono raramente online e molto spesso esclusivamente sulle bacheche fisiche delle sedi.

Sono passati alcuni anni da quando il team di Metooo poteva esibire tessere da Studente all’ingresso dei principali musei, quindi ci siamo informati su come funzionano ora le cose facendo una ricerca sui siti delle due principali università napoletane: Università L’OrientaleUniversità Federico II.

In entrambi i casi abbiamo riscontrato una sostanziale estraneità ai nuovi metodi per promuovere eventi così da rendere davvero difficile agli studenti (un pubblico in una fascia d’età che va dai 18 ai 25 anni in genere) il reperimento delle informazioni necessarie a svolgere laboratori o workshop obbligatori, ma anche la partecipazione a eventi interessanti come convegni o proiezioni.

 Università L’Orientale Napoli

Accedendo al sito si arriva alla sezione Eventi Culturali e Manifestazioni Scientifiche, all’interno del quale si trova un elenco – organizzato come se fosse un documento word – con i titoli degli eventi in programma. Cliccando su leggi tutto si accede a un’ulteriore pagina con poco testo e un link a un allegato in formato pdf: la locandina.

Ricapitolando: un utente interessato all’evento può scaricare l’allegato in pdf e può stamparlo, ma non ha nessun modo di interagire direttamente con gli organizzatori attraverso un form di contatto, un’integrazione con Metooo o servizi simili per poter registrare la propria partecipazione o magari ritrovare questo stesso evento sui social network dell’Università Orientale. A quelli di voi che si staranno chiedendo “hanno un hashtag ufficiale dell’evento per i social network?” rispondiamo con una risata immaginaria alla Bill Cosby.

Università Federico II Napoli

Il sito internet dell’Università Federico II non riporta una sezione specifica per gli eventi, eppure controllando su Google si può risalire ad alcuni eventi legati a UNINA creati su siti esterni. Su questi siti, con la modalità tradizionale, si può scaricare un pdf con la locandina dell’evento (ed essere accecati dai colori fluo dello sfondo).

 Nel caso di alcuni altri eventi dell’Univeristà Federico II abbiamo trovato delle pagine evento anche su Facebook, ma sono state create da associazioni esterne e non dal personale dell’Università Federico II.

Ricapitolando: anche per la Federico II i canali di distribuzione della promozione dell’evento sono quelli tradizionali; oltre a locandine offline e buzz nelle aule, c’è ben poco online su cui fare affidamento.

In conclusione per entrambe le università in esame (ma in realtà ne abbiamo analizzate altre che non includiamo per non essere troppo prolissi) manca uno strumento organico di raccolta e condivisione degli eventi, che possa non solo informare gli utenti (gli studenti, ma non solo) degli happening, ma che permetta loro anche di registrare la propria partecipazione e, laddove sia necessario, pagare il prezzo del biglietto così da assicurarsi un posto all’evento comodamente dal pc di casa o dal proprio smartphone.

L’ideale nell’organizzazione di un evento legato all’Università è la condivisione online delle informazioni. Gli studenti, per piacere o dovere, sono spesso online sui social network e raggiungerli lì dove passano il loro tempo invece che lasciarsi sempre e solo inseguire tra i corridoi delle università potrebbe essere un ottimo modo per favorire la partecipazione e facilitare la vita di ragazzi alle prese con la difficoltà della burocrazia prima ancora che con quella dei loro studi.

Come potrebbe fare un’università per promuovere un workshop di fotografia ad esempio?

  1. Creando all’interno del sito ufficiale una sezione dedicata agli eventi – la soluzione comoda potrebbe essere servirsi di una white label di Metooo.it – dove inserire tutte le informazioni sul programma del workshop, sui recapiti degli organizzatori, sul curriculum degli insegnanti, sulle modalità per comprare l’ingresso e magari con la possibilità di acquistare il biglietto (a pagamento o free) direttamente online.
  2. Metooo.it rende possibile la condivisione di un evento creato sul sito anche sui social network in pochissimi click grazie all’uso delle API. Tutti, ma nel caso del nostro esempio le università, potranno esportare il loro evento su Facebook e averlo già pronto per la condivisione anche tra gli amici o tra i fan. Così da poter mettere in moto un meccanismo di “partecipa” molto immediato e affine al tipo di engagement che gli utenti hanno quando si tratta di partecipare a eventi più frivoli.

Conoscete esempi virtuosi di Università 2.0.?