Gli hashtag, famosi già dai tempi di IRC, dove servivano ad identificare i gruppi, hanno senza dubbio acquistato la loro notorietà grazie a Twitter. Servono ad identificare una parola specifica che, di fatto, diventerà il tag di quel messaggio, andando a creare una nuova tagline, o andando ad inserirsi in una tagline esistente cui vogliamo accodare il nostro tweet. Nella promozione online di un happening è importante scegliere un hashtag che possa essere menzionato in ogni comunicazione online (su Twitter, Facebook, Instagram…) che riguardi ciò che accade durante l’evento.
Come scegliere il giusto hashtag per il proprio evento?
Di fatto, grazie alla massa critica di utenza raggiunta, Twitter è diventato uno strumento fondamentale per veicolare informazioni, conversazioni e anche promuovere eventi, proprio grazie alla possibilità di “direzionare” la lettura del messaggio utilizzando uno o più hashtag.
Facciamo un esempio: sto organizzando una mostra di pittura contemporanea su un artista emergente a Napoli. Potrei utilizzare semplicemente l’hashtag #arte, accompagnandolo a #mostra, a #Napoli e poi a #nomeartista. Potrei però scegliere altri hashtag, più specifici, o anche più insoliti o provocatori: #happening, #svecchiamolarte #evento #scoprichi #Napoli.
Utilizzare l’hashtag “giusto” non è semplice, e non è possibile dire a priori quale scelta sia la migliore; certamente dovremo tenere traccia degli hashtag che gli utenti hanno mostrato di apprezza di più, ma in ogni caso, alla prima scelta, possiamo evitare di andare a caso analizzando i trend topics, ossia la lista degli argomenti più twittati della giornata catalogata anche per hashtag.
Questo ci potrà dare il metro di ciò che, in quel momento, il pubblico cerca, segue, condivide, e potremo capire quindi quale stile sia meglio utilizzare per le nostre conversazioni.
Un aiuto ci viene anche da Twitter, che ha pubblicato sul suo blog una infografica che ci potrà aiutare nella scelta del migliore hashtag:
Il primo consiglio è creare un hashtag che sia facilmente comprensibile agli utenti con l’obiettivo di poter raggiungere il maggior numero possibile di utenti. Sembra un’operazione semplice, ma non lo è. Bisogna trovare una o al massimo due parole chiave che diano il senso di ciò che vogliamo promuovere e soprattutto, non possiamo rosicchiare troppi caratteri ai 140 a disposizione quindi la parola d’ordine è: sintesi.
Bisogna inoltre fare un’attenta analisi per controllare che le stesse parole non siano già state utilizzate prima, da sole o in combinazione, per evitare di disperdere il nostro tweet nella tagline esistente, che magari riguarda un tema diverso dal nostro.
Se intendi inserirti in una discussione già esistente attorno ad un hashtag la regola è semplice: aggiungere valore alla discussione stessa. Se state promuovendo il vostro evento, sarà importante far capire che, rispetto a ciò di cui si sta dialogando con quell’hashtag, il vostro messaggio non è finalizzato a fare spam (cercando di vendere e basta) ma può servire a far scoprire un aspetto nuovo di quel tema, che magari è proprio l’elemento distintivo del vostro evento. Se le persone stanno già utilizzando un hashtag e attorno ad esso esistono già delle conversazioni, allora parte del lavoro è già fatto, dobbiamo solo renderci interessanti. Bisogna assolutamente escludere il filone dell’ “hashtag hijacking” cioè dirottamento degli hashtag nati con un intento promozionale ad altri fini.
I troll (utenti che sfruttano hashtag popolari per promuovere altri siti o prodotti – o anche eventi – che non hanno nulla a che vedere con quell’hashtag) spesso scelgono un trending topic per attirare attenzione sui propri tweet.
Parlando sempre di mostre d’arte, per attirare un pubblico selezionato potreste inserire nel vostro tweet l’hashtag #vernissage, dichiarando il vostro modo intendere l’evento, che di fatto serve ad intercettare il pubblico giusto, e nel contempo anche a promuovere – informando e non vendendo.
Una volta trovato il vostro pubblico grazie agli hastag sarà fondamentale instaurare un dialogo con loro che sia conversazionale e non promozionale. Date l’occasione ai vostri utenti e futuri partecipanti all’evento di raccontarsi, magari organizzando un contest o facendo sondaggi.
In fin dei conti, anche su internet, tutti non aspettano altro che l’occasione di essere ascoltati.