Julius Solaris nella sezione dedicata alla “psicologia degli eventi” di EventManagerBlog ha scritto un articolo molto interessante sui sentimenti che accompagnano lo svolgimento di un evento rendendolo speciale o pregiudicandone la riuscita.
Ti è mai capitato di parlare così tanto di un happening a cui hai partecipato da incuriosire tutti i tuoi amici e spingerli ad andare l’anno dopo? A me ultimamente è capitato con un festival di musica rock e con un corso per preparare i macaron. Cosa avevo provato in questi eventi? Diversi sentimenti che hanno scatenato in me il desiderio di condivisione non solo social, ma con il vecchio e sempreverde buzz che resta una leva di marketing fondamentale per gli organizzatori di eventi.
Per poter generare un ricordo positivo nella mente dei partecipanti c’è poco da fare: l’unica strada da seguire è quella del planning serrato, nonostante qualcuno possa accusarti di essere come Furio, il personaggio di Verdone che voleva controllare tutto.
Bisogna quindi organizzarsi per riuscire a provocare i 5 sentimenti che rendono un evento speciale!
1. Divertimento: a nessuno piace annoiarsi, è chiaro, ma annoiarsi a un evento è quanto di peggio ci possa essere… non vado in un posto per perdere il mio tempo e magari pagare anche! Dovrai fare in modo di far divertire i tuoi invitati, senza mai perdere il focus dell’evento. Distribuisci gadget che creino interazione, pensa a una mascotte che possa interagire con il pubblico, disponi dello spazio della location per ideare performance e happening particolari. Se non sei un professionista, anche un set fotografico o un piccolo tappeto rosso faranno divertire gli invitati del tuo party!
2. Allontanare la frustrazione: se sono frustrato mi arrabbio, se sono frustrato voglio andare via da un posto e se sono frustrato parlerò male di quell’evento. Che fare quindi? Allontanare ogni tipo di frustrazione con un ottimo customer service in loco. Hostess e steward pronti ad intervenire per qualsiasi necessità del pubblico e magari, negli eventi in cui è possibile, uno spazio riservato ai bambini con degli animatori così da lasciare liberi i genitori di godersi il motivo per cui sono venuti. Al contrario però, come sottolinea Julius Solaris, talvolta la frustrazione può essere utilizzata in proprio vantaggio per assistere al disvelarsi di un effetto WOW: basti pensare al caso, da manuale, dell’evento Heineken in concomitanza con la finale di Champions League del 2010. Alcune centinaia di uomini sono stati invitati dai complici di Heiniken (le loro fidanzate, i loro boss o amici) a un concerto di musica classica esattamente allo stesso orario della partita in cui giocava la loro squadra del cuore. Un match storico, da non perdere. Le povere vittime hanno scelto per non turbare gli equilibri familiari di andare al concerto e si sono ritrovati davanti a una splendida sorpresa, guardate il video per scoprire di cosa parlo:
3. Sorpresa: va di pari passo con il sentimento precedente. Stupire i propri invitati con qualcosa in più o qualcosa di diverso rispetto a quello che si aspettano è una mossa vincente. I social media sono degli amplificatori del potere della sorpresa che, se riuscirà davvero a stupire gli invitati, si riverserà online aumentando il buzz e quindi la riuscita dell’evento in generale.
4. Attesa: quale evento migliore rispetto alla recente presentazione dell’iPhone 6 potrebbe insegnarci il potere dell’attesa e dell’aspettativa? Non è semplice generare questo sentimento nel pubblico, soprattutto quando si parla della presentazione di prodotti. Grazie all’aiuto degli influencer e dei blogger si può creare un piano che generi aspettativa nel pubblico, ma questo passo riesce solo ai veri professionisti!
5. Spontaneità: come fare a conciliare la spontaneità con il planning? Dando spazio ai partecipanti per creare qualcosa di unico e genuino. Che sia qualcosa di artistico o di tecnico poco importa, saranno fuori programma in fin dei conti…“in programma”!
Che ne pensi? Hai mai fatto leva su questi 5 sentimenti durante l’organizzazione di un evento?