Ci sono organizzatori di eventi che lavorano senza sosta per esportare la cultura italiana all’estero.
Tra questi c’è un gruppo di ragazzi che sta organizzando un festival autoprodotto, Festival Maggio, dedicato alla musica indipendente italiana a Parigi. L’iniziativa è alla prima edizione e sembra davvero interessante, per questo abbiamo pensato di intervistarli per chiedere a loro direttamente com’è organizzare qualcosa di così grande e dispendioso, in termini di energie e denaro, in un paese straniero.
1. Com’è organizzare un festival dedicato alla cultura di un altro paese in un paese straniero? Ci sono delle ostilità o si può contare sul supporto delle istituzioni?
Maggio non è solo un festival di musica indipendente ma è anche un festival indipendente, nel senso che è autoprodotto. È la prima edizione e per questo è la più problematica: si possono avere idee vincenti, ma è difficile trovare qualcuno che creda in te senza avere alcuna garanzia. Un aiuto l’abbiamo ricevuto però da Suona Italiano, un progetto di tandem musicale tra Italia e Francia che porta la musica classica francese in Italia e viceversa.
2. Domanda di rito: da dove nasce l’idea del festival?
L’idea del festival nasce dall’esperienza di Marcovaldo, ristorante-libreria italiana nel Marais che dalla sua apertura nel 2012 organizza incontri musicali, letterari, cinematografici, etc. per esportare la cultura italiana a Parigi e anche per dare modo agli emigrati italiani di continuare a sentirsi in qualche modo a casa. Molti degli artisti che proponiamo sono già stati a Marcovaldo negli scorsi anni per degli showcase, ma quest’anno abbiamo voluto pensare più in grande e farli arrivare a Parigi con tutta la band per un vero e proprio concerto. Soprattutto questo festival nasce da forti amicizie e la voglia di mettere in campo competenze diverse per creare qualcosa di nuovo.
3. L’organizzazione del festival è curata da un’associazione, che età media avete e di cosa vi occupate nella vita quotidiana?
Francesca e Francesco sono due dei gestori di Marcovaldo, sono loro che hanno veramente messo le basi per costruire questo progetto; Giulia lavora all’Istituto Italiano di Cultura mentre Enrica studia cinema all’Universitè de Nanterre. Non c’è un’età media. Se vogliamo fare la media delle età si aggira verso i trent’anni, ma c’è chi la abbassa di molto con i suoi 23.
4. Organizzate altri eventi di cui vorreste parlarci?
Per il momento no…ma ci stiamo lavorando!
5. Avete notato differenze burocratiche con l’Italia?
Non abbiamo mai organizzato nulla in Italia. Quel che è certo è che a Parigi bisogna davvero giocare d’anticipo. La sala l’abbiamo affittata in settembre, da quel momento non c’è stato un attimo di pausa. Soprattutto far venire dall’Italia otto musicisti con rispettivi gruppi, tour manager, fonici, mogli e fidanzate non è cosa semplice da organizzare…ma ce l’abbiamo fatta e ormai ci siamo!
Se qualcuno di voi dovesse trovarsi a Parigi tra il 16 e il 18 Maggio il cast è questo: Brunori Sas, Dente, Dimartino, Colapesce, The Zen Circus, L’Orso, Lo Stato Sociale. Non perdetevi la buona musica italiana!