Se siete tech addicted, social media involved, digital oriented e follower del daily twist siete già al corrente della novità più hot delle ultime ore: Whatsapp ha introdotto la già celebre #spuntablu. Partiamo dal principio: questa novità è stata introdotta in remoto appena ieri dagli sviluppatori della chat di messaggistica più amata, destando a quanto pare un discreto panico tra gli utenti. Cosa comporta questa novità? Un’unica spunta grigia significava messaggio inviato correttamente, due consegnato ma due spunte blu rappresentano la prova schiacciante che il destinatario ha fatto accesso alla chat e letto quanto comunicatogli. In un attimo l’amato blu, quello dei maglioncini da college, del cielo e del mare, quello degli amatissimi jeans è entrato nella classifica dei colori più temuti a pari merito col rosso dei semafori.
Le novità non finiscono qui! Se terrete il dito premuto sul fumetto di un messaggio vi comparirà una nuova voce tra le possibili opzioni. Stiamo parlando della voce INFO alla quale accedendo potrete consultare l’orario (preciso al secondo) in cui il messaggio è stato consegnato e l’orario in cui è stato letto. La domanda sorge proprio spontanea: se ne sentiva davvero l’esigenza? Erano mesi che online si vociferava di una simile evoluzione di Whatsapp ma la discussione era caduta nell’oblio e classificata come bufala digitale. Il capitolo ad oggi si riapre più prepotente che mai. Potrebbe ipotizzarsi che il tanto interesse per la questione abbia influenzato le scelte ai piani alti? è sempre più chiaro il tipo di addiction che l’uso di questa chat comporta e in parte è proprio dovuto alla possibilità di controllo della conversazione.
Ci siamo passati tutti per quell’ansia da prestazione da messaggio. Quello scrivere una frase, correggerla, aggiungere una emoticon per chiarire il tono. Quel rifletterci un po’ prima di inviare restando nel dubbio per poi cliccare in fretta invia per uscire dal tunnel del “lo faccio o non lo faccio”. E questa non è nemmeno la parte più difficile, lo step più complesso arriva a messaggio inviato mentre attendiamo ansiosi una risposta, il temuto feedback. Lo scenario di interrogativi è infinito: gli sarà arrivato il messaggio? lo avrà letto? se ha fatto accesso a Whatsapp perché non mi risponde? mi starà ignorando? avrà già fatto uno screenshot della conversazione da inviare all’amico? e così via. Ognuno di noi si sarà ritrovato a controllare l’orario dell’ultimo accesso di qualcuno da cui aspettiamo impazienti un cenno. Ognuno di noi si sarà forse sentito stupido subito dopo e avrà forse meditato di eliminare questa opzione dall’app. Molti in controtendenza con una privacy sempre meno protetta lo hanno oggettivamente già fatto. Forse per vivere nella famosa beata incoscienza o forse per non essere troppo spiati. L’opzione della spunta blu invece al momento pare non ci sia modo di escluderla anche se molti hanno già ipotizzato dei modi semplici per aggirarla. In sostanza il flag azzurro compare solo se aprite la chat di conversazione specifica. Il primo consiglio è quello quindi di non lasciare le conversazioni aperte prima di attivare il bloccaschermo o alla riattivazione del cellulare si ri-apriranno automaticamente. Inoltre potete ancora leggere i messaggi senza accedere all’app dal popup in home oppure dal centro notifiche.
A questo punto il pubblico pare dividersi. Ci sono i fuggitivi che invocano la tutela della privacy ed ironizzando su questa apparentemente piccola novità. Cose del tipo “se avrò visualizzato senza rispondere finirò sulla lista dei cattivi?”. Ci sono gli apprensivi che adorano già la precisione scientifica che si aggiunge alle manie del controllo. Ci sono i preoccupati che hanno già progettato piani di espatrio per proteggere i propri loschissimi segreti. Ci sono i veggenti che prevedono imminenti divorzi, catastrofi ed apocalisse a breve. Trovo che sia presto per schierarsi in modo netto. Ammetto di aver sempre pensato che leggere un messaggio su Whatsapp e poi rispondere con ore di distanza è un po’ come incontrarsi per strada ascoltare cosa ha da dire l’altro e tirare dritto come se nulla fosse. Insomma è poco carino per chi rimane appeso al filo del discorso. D’altra parte stiamo sempre parlando di digitale e dobbiamo sempre stare attenti a capire che si tratta di vita reale fino ad un certo punto. Sociologicamente questo è un piccolo cambiamento che può potenzialmente portare dei cambiamenti di utilizzo del mezzo ma è fin troppo presto per poter dire come e quali.